1972 – 2022 I nostri primi 50 anni e le sfide per i prossimi 50

La Faber ha festeggiato il 24 giugno il suo 50-esimo dall’inaugurazione ed avviamento della prima linea produttiva a Cividale del Friuli.


June 24, 202215 Minutes

La Faber ha festeggiato il 24 giugno il suo 50-esimo dall’inaugurazione ed avviamento della prima linea produttiva a Cividale del Friuli. Era il 24 giugno del 1972 quando l’ing. Renzo Toffolutti, assieme al rag. Dino Bertoli, al signor Biagio Cinquetti, all’ing. Sergio Rossi, alla sorella Edda Toffolutti e ai cugini Cesare Toffolutti, Giuseppe Toffolutti inaugurarono lo stabilimento di Cividale del Friuli.

Abbiamo voluto festeggiare con tutti i dipendenti del Gruppo accompagnati dalle loro famiglie per poter condividere, prima all’interno di uno stabilimento e poi sul prato dell’azienda, il passato, il presente ed il futuro della società in una cornice di festa e di celebrazione di quanto raggiunto in questi anni, con il contributo di coloro che sono stati indispensabili per farlo.

Tutto cominciò quando l’ing. Renzo Toffolutti decise che era possibile produrre una bombola innovativa, sempre in acciaio, per gas ad alta pressione per imbutitura profonda a freddo della lamiera, garantendo maggiore leggerezza, flessibilità e sicurezza al prodotto rispetto alle tecnologie tradizionali, che aveva appreso durante lil suo periodo lavorativo in Dalmine dove le bombole venivano prodotte partendo da tubo senza saldatura. Faber divenne presto leader nella progettazione, produzione e collaudo di bombole senza saldatura nel settore della subacquea, del metano autotrazione e dei gas tecnici per usi industriali, medicali, alimentari ed antincendio. Negli anni ’90 Faber inaugurò lo stabilimento di Villesse (GO) per la produzione di bombole da tubo senza saldatura, attività che fu successivamente integrata nello stabilimento di Cividale nel 2000. Sempre negli anni ’90, e sempre sotto la guida del suo Fondatore, Faber completò l’acquisizione del sito produttivo di Castelfranco Veneto (TV) dedicato alla produzione di bombole per estrusione a caldo della billetta, raggiungendo così una complementarità tecnologica ed ampliando così ulteriormente la già ampia gamma di prodotto. Sempre in quegli anni, gli investimenti si concentrarono a Cividale sulla costruzione di nuove linee produttive – per poter estendere la gamma dimensionale di prodotti – ed altresì sullo sviluppo delle prime bombole composite utilizzate sugli autobus alimentati a metano.

L’ing. Renzo Toffolutti gestì la società, di cui conosceva in profondità ogni minimo dettaglio, fino alla sua precoce scomparsa nel 2005, lasciando quindi in eredità lo spirito ed il know-how, che ancora oggi differenzia Faber qualitativamente e tecnologicamente a livello internazionale e le permette di competere sui mercati in cui opera.

Successivamente alla scomparsa dell’ing. Renzo Toffolutti, per l’azienda si aprì una nuova fase gestita dalla seconda generazione dei soci. Siamo negli anni 2006 – 2017 quando le previsioni sul settore del metano dell’ing. Renzo Toffolutti si avverano. Ci fu un vero boom del mercato in questo settore a livello mondiale e la gestione si concentrò in particolar modo sull’ammodernamento e ampliamento della capacità produttiva per far fronte all’aumento esponenziale di domanda, che si mantenne ad altissimi livelli almeno fino al 2014, anche grazie al progetto metano per autotrazione del gruppo Fiat di cui Faber è sempre stata fornitrice esclusiva. Della storia recente dell’azienda fa parte altresì il progetto di allargamento della produzione in Thailandia ed India che tuttavia non ebbe il successo sperato. In particolare, il mutamento dello scenario politico incise in maniera determinante sulla filiera del metano in Thailandia. Verso la fine di quegli anni, si posero le premesse per il futuro mantenendo la posizione sul mercato delle bombole per gas industriali, che avrebbero poi in gran parte sostituito le applicazioni per autotrazione a metano e iniziando l’esplorazione nel settore ancora embrionale delle applicazioni per l’idrogeno.

Seguendo il pensiero che già nel 2005 l’ing Toffolutti andava ripetendo “…il futuro sarà nell’idrogeno”, nel 2017 è iniziata quindi la terza fase gestionale. Una fase focalizzata sullo sviluppo delle bombole composite e soprattutto dei sistemi (cambio paradigmatico di approccio al mercato) per l’idrogeno e il biometano, con la ridefinizione dei rispettivi reparti nonché della digitalizzazione dei processi aziendali. Il nuovo team di gestione, dopo essersi occupato di ridare la necessaria flessibilità finanziaria all’azienda a seguito dell’esito negativo del progetto Thailandia e della joint venture Indiana, ha rimesso al centro il piano degli investimenti nelle nostre attività qui in Italia.

In 50 anni di storia l’azienda stima di aver prodotto più di 16 milioni di bombole di cui una parte significativa è tutt’ora in esercizio a riprova degli standard di sicurezza e affidabilità raggiunti e della indiscussa qualità che le viene riconosciuta dai clienti, enti certificatori ed autorità competenti. La transizione energetica e le applicazioni ad essa correlate rappresentano oggi una sfida per il mondo intero e un’opportunità unica per Faber, dove trasporto e stoccaggio di biometano e idrogeno rappresentano oggi una delle principali opportunità di crescita per Faber a livello globale. Faber è impegnata nello sviluppo e fornitura di bombole e sistemi di stoccaggio sia fissi (es. stazioni di rifornimento, accumuli energetici), che per la distribuzione su gomma o (potenzialmente) rotaia, di serbatoi per la mobilità e di soluzioni portatili per il power generation in sostituzione dei generatori a gasolio. Vedremo crescere queste applicazioni negli anni di pari passo con lo sviluppo delle infrastrutture di distribuzione, e degli utilizzi ad esse collegati in Italia e all’estero in un’onda lunga supportata dalle necessità indotte dal cambiamento climatico globale e dal bisogno di sicurezza e indipendenza energetica.

Come avviene in queste circostanze, non siamo gli unici ad aver preso di mira questa opportunità che richiede un impegno importante in termini di attenzione, di risorse e di capitali. La società ha investito e sta investendo molto rispetto alla propria capacità di generare cassa per raggiungere il più alto livello tecnologico nei prodotti – nel rispetto degli standard in materia di ambiente e sicurezza – per mantenere un posizionamento di mercato di avanguardia, che è una caratteristica del DNA vero e proprio della nostra azienda fino dai suoi inizi 50 anni fa.

Questa filosofia comporta tuttavia la necessità di un continuo sviluppo del prodotto, sia in termini di R&D, sia in termini di tecnologie produttive, nonché il costante mantenimento del vastissimo parco macchine di cui negli anni l’azienda si è dotata. Solo nel 2021, la società ha investito 11 milioni di euro, ben al di sopra, infatti, di quanto la società ha potuto generare come risorse finanziare disponibili dalla gestione ordinaria dell’attività commerciale (10,6 milioni di euro). Gli investimenti sono stati finanziati in parte con la cessione delle attività nonstrategiche tra cui il sito in Tailandia, in parte con una gestione oculata dei costi, in parte con il ricorso prudente all’indebitamento e con il mantenimento a livelli minimi della distribuzione di dividendi a riprova dell’impegno concreto del team di gestione e dei soci di Faber per far sì che Cividale e Castelfranco Veneto rimanessero centrali nello sviluppo di questa realtà industriale. I macro-obiettivi aziendali dell’agenda di Faber sono e rimangono lo sviluppo ed il miglioramento continuo, l’efficientamento produttivo e la sostenibilità finalizzati a maggiori e migliori performance commerciali, e non fine a sé stesse. Solo attraverso lo sviluppo ed il miglioramento dei processi aziendali e dei prodotti, infatti, la società potrà continuare ad innovare e mantenere il suo successo commerciale sui mercati. L’introduzione del MES (Manufacturing Execution System) che ha connesso in modo bidirezionale più di 130 macchine al ERP (Enterprise Resource Planning) aziendale è solo la punta di diamante di un piano di misurazione e miglioramento dell’efficienza aziendale in ambito operations avviato già a partire dal 2020 che ci consentirà di operare scelte migliori sui prodotti da commercializzare, sui prezzi di vendita e sull’eliminazione di sprechi ed inefficienze.

La sostenibilità rappresenta l’obiettivo più recente volto ad allineare la gestione aziendale agli attuali riferimenti in materia di efficientamento energetico ed emissioni; l’azienda sarà quindi impegnata per il prossimo triennio nel processo di certificazione secondo gli standard più stringenti in materia di gestione energetica, carbon footprint di prodotto e di organizzazione così come continuerà ad essere attiva nel garantire che anche sul fronte della formazione e della sicurezza vengano rispettate ed implementate le rigorose procedure dettate dalle normative vigenti.

La compagine societaria ha molto a cuore il futuro di questa società e, nel corso di questi 50 anni, si è distinta per aver investito quasi la totalità degli utili per supportarne la crescita. La scelta di guardare a possibili partner strategici è un’opportunità importante per consolidare il futuro di Faber e di tutte le persone che oggi ci lavorano. Soci e management sono ben consapevoli e concordi nel ritenere che tale opportunità di ulteriore crescita e rafforzamento non può e non deve prescindere dal ruolo centrale di Faber con la sua organizzazione ed i suoi stabilimenti produttivi. Il processo decisionale all’interno della compagine societaria è sostanzialmente unanime in un clima sereno con la partecipazione attiva di tutte le famiglie fondatrici e un dialogo che si è aperto sempre di più grazie al potenziamento della comunicazione tra le varie compagini sociali ed al sistema di grande trasparenza e tempestività nella condivisione di scelte e risultati, adottato dalle famiglie fondatrici in via progressiva negli ultimi anni. Come comunicato dal socio di maggioranza Fafin Srl (la holding di controllo della società al cui interno si ricorda non c’è una singola famiglia che detiene la maggioranza assoluta), l’operazione ripresa recentemente dai mezzi di comunicazione era stata effettivamente studiata e sviluppata con grande discrezione nel corso di molti mesi precedentemente al mutamento di scenario nel quadro geopolitico ed era volta a rafforzare significativamente l’azienda attraverso l’approvvigionamento competitivo delle materie prime (di cui la controparte era ed è importante produttore), la messa a disposizione di ingenti capitali, e un importante investimento tecnologico che la controparte si era impegnata ad eseguire nei siti produttivi italiani del Gruppo secondo un programma preciso, offrendo anche sbocco a nuovi mercati per i suoi prodotti. Il mutamento nello scenario geo politico mondiale nei primi mesi di quest’anno ha evidentemente cambiato possibilità, prospettive e priorità. Come sempre avvenuto in passato, Faber manterrà un dialogo pro-attivo e costruttivo con tutte le autorità a livello locale, regionale e nazionale e sarà pronta a collaborare su ogni progetto comune qualora se ne presentasse l’opportunità. Faber conferma inoltre l’impegno a continuare il suo percorso di crescita ed investimento e continuerà ad esplorare, come in passato, le migliori opportunità per potersi dotare dei mezzi necessari a rafforzarne la posizione competitiva e mantenere la propria leadership tenendo conto del mutato contesto internazionale e nel rispetto di tutte le normative applicabili che si andranno a delineare nei mesi a venire.

Un particolare ringraziamento va a tutti i dipendenti e collaboratori, ai clienti, ai fornitori, alle RSU e alle organizzazioni sindacali oltre che alle famiglie di tutti coloro che hanno investito il loro tempo e il loro ingegno nella crescita della Faber fino ad oggi. Senza di loro nessuno avrebbe potuto scrivere questi fantastici 50 anni di storia. A tutti loro si chiede la massima collaborazione nello spirito positivo e costruttivo instauratosi che, anche nei momenti più difficili, ha sempre costituito la base del confronto, per poter vincere ancora insieme la sfida dei 50 anni a venire.